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Nuoto Rana: migliorare la gambata rana

In questo post vedremo come migliorare la gambata a rana con un ottimo esercio che ci consentirà di migliorare il colpo di gambe di rana verso lo standard attuale, a cui si stanno orientando gli atleti di grande livello per raggiungere prestazioni sempre migliori: colpo di gamba a rana più stretto.

Gambata a rana con pull buoy su dorso: l’esercizio per migliorare la gambata a rana

L’esercizio da eseguire per migliorare la gambata rana è questo: gambe a rana sul dorso con braccia distese in avanti e pull buoy tra le cosce.

Partiamo dal muro, col pull buoy stretto tra le coscie, le braccia in alto a consentire la massima penetrazione in acqua.

Da questa posizione andiamo ad eseguire il nostro colpo di gambe: il pull buoy schiacciato tra le cosce ci costringerà a tenere le ginocchia vicine per ridurre l’ampiezza del colpo di gambe e ci aiuterà a migliorare la propolsione grazie alla gambata stretta e al massimo utilizzo dei piedi.

Come si può vedere dal video sottostante, dobbiamo raccogliere bene la gambata e frustare forte chiudendo i piedi fino a portare l’alluce sopra la superficie dell’acqua.

Questo ci consentirà anche un ottimo transfer per quando andremo a ruotare in subacquea nella nuotata a rana. completa di quella spinta e quella azione che ci consentirà di fare la gambata delfinata e portare il bacino sulla superficie dell’acqua.

Ripetiamo: posizione a dorso, braccia distese in aventi, pull buoy stretto tra le gambe. Raccolgo la gambata, ginocchie che rimangono vicine sulla superficie dell’acqua, schiacciamo forte i piedi andando ad eseguire la mia propulsione. Quando andremo a chiudere i piedi il nostro corpo scivolerà sll’acqua avanzando velocemente.

Ringraziamo Max Swimming per il video.

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Lezioni di nuoto: errori più comuni nella rana

Cari appassionati di nuoto, in questo articolo potrete scoprire i 5 errori più comuni nello stile rana. A fondo pagina potrete trovare anche il video relativo offerto da Endu e School of Swimming. Buona lettura e visione a tutti da Nuotomania Cagliari!

I 5 errori più comuni nella rana

La rana è uno stile assurdo perché è antitipico rispetto a quello che dovrebbe essere i movimenti veloci. Però anche questo lo rende uno stile affascinante che ha avuto un’evoluzione incredibile nel corso degli anni. E’ stata una rana piatta, una rana subacquea, una rana verticale e ed è diventata una rana di forza. Questa è la rana di oggi: ritmo e forza.

Vediamo ora quali sono i cinque errori comuni che si possono commettere in questo stile che è il più tecnico in assoluto nel mondo del nuoto.

Errore numero 1 nella rana: non tenere il piede a martello durante la fase di spinta

Il piede a martello è un principio fondamentale della rana.
Martello nella Rana è proprio la regola assoluta nella Rana
Ed è abbastanza complicata per chi non sente la gambata nel piede
È lo stile in cui il piede non deve essere lungo e disteso come la gamba
Una volta fatto il recupero della caviglia verso il sedere, il piede deve assumere la posizione a martello, ossia una posizione di 90 gradi con la gamba.
Il piede a martello è qualcosa di funzionale. E’ la posizione che deve assumere il piede per essere efficace Durante la fase di spinta ed evitare di bucare letteralmente l’acqua col piede.
La differenza fra un ranista naturale e un ranista costruito spesso e molto visibile ma se lo si costruisce bene alla fine si fa in maniera più che decorosa.

Errore numero 2: Ginocchia troppo larghe nella fase di recupero

Se nella fase di recupero porto le ginocchia troppo larghe poi non sono in grado di compiere una buona spinta per cui la gambata rimane fine a se stessa.
Eva verso fuori rispetto a quella che è la posizione funzionale che noi vogliamo.
oltretutto la gambata larga non mi consente di sollevarmi in maniera corretta sull’acqua per effettuare bene la respirazione.
La posizione corretta è” quella di tenere le ginocchia più o meno alla Larghezza delle spalle per effettuare un calcio che si chiude andando a congiungere un piede con l’altro.

Errore numero 3: Ginocchia troppo strette

Le ginocchia non possono stare troppo larghe e non possono stare neanche troppo unite.
tenendo le ginocchia troppo pulite si tiene una posizione del corpo che è completamente sbagliata. Infatti in questo caso, il corpo sembrerebbe una sorta di palla alterando completamente la posizione del corpo in acqua.
Per cui attenzione gambe né troppo larghe né troppo strette.

Lezioni di nuoto: la rana
La rana nel nuoto

Errore numero 4: Ampiezza della bracciata errata

La mano deve chiudere rispetto all’altezza del gomito. Mai tirare verso il petto e mai andare con i gomiti oltre la linea delle spalle.
Devo stare sempre molto aperto in avanti e utilizzare il busto per aprire correttamente e riuscire a fare forza con la bracciata In modo tale che questa rimanga efficace in ogni suo frangente. devo essere forte però per riuscire a tenere una bracciata ampia e devo allenarla in situazioni di criticità quelle che equivalgono agli ultimi metri di gara.

Errore numero 5: pausa troppo lunga durante la respirazione

Le mani devono essere raccolte verso il petto e portate in avanti con efficacia senza fermarsi per evitare che le spalle cadono in acqua Quando il calcio deve ancora Avvenire. Quindi mi raccomando raccogliamo il movimento delle mani per portarle in avanti nel modo più fluido e veloce possibile. Cerchiamo di effettuare una bracciata a rana che sia il più veloce e fluida possibile, in altre parole che includa meno pause possibile.

Lezioni di nuoto: i 5 errori più comuni nella rana
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Lezioni di nuoto: la tecnica dello stile Rana

La rana, lo stile di nuoto più conosciuto da 100 anni a questa parte, si è andato man mano perfezionando dal punto di vista tecnico.

vediamo di seguito i punti principali della tecnica a rana. In fondo alla pagina anche il video esplicativo.

La gambata e la respirazione nella rana

Nella rana la battuta di gambe costituisce la propulsione principale. Sul dorso possiamo respirare liberamente e provare quindi una battuta simultanea in condizioni facilitate.

Le ispirazioni in acqua avviene tramite la bocca. Come pure l’inspirazione in cui solleviamo la testa il più brevemente possibile. Una respirazione regolare è il presupposto per poter nuotare lunghe distanze.

Il movimento delle gambe deve essere eseguito contemporaneamente e in modo simmetrico. Per assimilare correttamente il movimento si ricorre ad esercizi adeguati. Nella fase di recupero i talloni vengono portati in avanti fino a poter toccare le mani. Nella spinta simultanea delle gambe si usano ginocchia e caviglie con un movimento circolare energico ma sciolto. Per ottenere una migliore posizione distesa in acqua utilizziamo degli ausili didattici.

La rana

Coordinazione braccia e gambe nella rana

La coordinazione è impegnativa. Braccia e gambe, braccia e gambe. Braccia e gambe. Bracciata e spinta di gambe si alternano nella propulsione. Dopo la battuta di gambe avviene una fase di scivolamento.

Dopo la battuta di gambe avviene una fase di scivolamento. Una forte spinta e un corretto scivolamento sono un importante presupposto per una nuotata dinamica.

Chi riesce a notare una larghezza della vasca. E chi riesce ad effettuare una lunghezza con il minor numero di bracciate. Provando diverse posizioni della testa, possiamo sentire la diversa resistenza nella fase di scivolamento.

Attualmente è consentito nuotare tenendo la testa completamente sott’acqua, ma si deve inspirare ad ogni bracciata.
La percezione dell’acqua può essere migliorata anche grazie a determinate esperienze particolari. Nuotare usando i pugni. Nuotare con le dita aperte. Nuotare con le palette.

La bracciata nella rana
Bracciata a rana

Partenza e virata nella rana

Dopo il tuffo di partenza e la virata è consentita una trazione completa sott’acqua. Dopo l’attuazione completa, le braccia vengono riportate in avanti con la minore resistenza possibile. E con la seconda bracciata si deve inspirare. La trazione completa subacquea viene usata anche nelle immersioni.
Nella rana la coordinazione è molto impegnativa. Variazioni e collegamenti vari possono facilitare il processo d’apprendimento e migliorano la consapevolezza del movimento.